Nuova querelle per il Generale Roberto Vannacci. Una foto condivisa ha scatenato l’ira degli animalisti e la sua ulteriore replica.
“Questa è la loro faccia”. Erano state queste le parole di Roberto Vannacci qualche giorno fa durante le sue vacanze in Sardegna mentre mostrava uno scatto con una cernia associata alla sinistra e a tutti coloro che gli vanno sempre contro. Mai il Generale avrebbe immaginato che tale scatto potesse causargli delle grande da parte degli animalisti che hanno annunciato un esposto nei suoi confronti.

Vannacci e la foto con la cernia in mano
Quando si parla di Roberto Vannacci, si sa, i toni non sono mai banali. Ecco perché quanto accaduto qualche giorno fa in Sardegna era chiaro che potesse avere delle conseguenze. il Generale si era mostrato con una cernia in mano e aveva detto in un video social: “Questo sono io e la faccia della sinistra alle prossime elezioni”.
La frase di Vannacci aveva, di fatto, paragonato ironicamente l’espressione dell’animale con la faccia che, a suo modo di vedere le cose, avrà la sinistra dopo il prossimo voto. A seguito di quanto pubblicato, però, ecco che per il Generale sono arrivati dei problemi e, curiosamente, non da parte del mondo politico.
L’esposto degli animalisti e la nuova immagine
Come spiegato dallo stesso Vannacci con una nuova immagine decisamente provocatoria, con una cernia al forno, gli animalisti si sono lamentati dello scatto con la cernia con varie accuse: “Gli animalisti (i protetti dalla sinistra) annunciano esposto per aver pescato e fotografato una cernia. Aggiungete la denuncia per essere ‘cernivoro’ e l’aggravante del sessismo. Questo sono io e la faccia della sinistra alle prossime elezioni”.
E ancora: “L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente annuncia l’invio di un esposto alla procura di Cagliari ‘con la richiesta di indagare per il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544 del codice penale’. Fotografare o riprendere un pesce pescato e già morto per embolia al momento del suo affioramento è, secondo i forsennati protettori del creato, un maltrattamento”, ha scritto Vannacci.
“Aggiungete all’esposto la denuncia per essere ‘cernivoro’ poiché, in modo molto disumano e disgustoso quel pesce l’ho pure mangiato. E se proprio volete, aggiungete l’aggravante del sessismo perché ho mangiato ‘una cernia’ e non ‘un cernio’. Mi domando se i pescivendoli del mercato di San Benedetto non corrano lo stesso rischio”.